14 Mag IL PAVIMENTO PELVICO E IL PROLASSO
I sintomi che nascono dallo squilibrio delle funzionidel pavimento pelvico maschile e femminile, a seconda dell’organo interessato, si distinguono in:
- sintomi urinari
- sintomi vaginali
- sintomi ano-rettali
Il pavimento pelvico è costituito da:
- una struttura osteo-articolare
- muscoli e legamenti
- strutture perineali superficiali.
La struttura osteo-articolare è rappresentata dalle ossa piatte del bacino, ischio, ileo, pube e la parte terminale del sacro-coccige costituendo un imbuto che fa da contenitore ai visceri.
Le dimensioni del bacino e il suo orientamento sono di fondamentale importanza durante la fisiologia della gravidanza.
E’ quindi importante comprendere come alcune patologie osteo-muscolari si riflettono sulla statica dei visceri pelvici.
PROLASSO GENITALE
Il prolasso degli organi pelvici è definito come la discesa verso il basso di tali organi che conduce ad una protrusione della vagina e/o della cervice uterina e include anche il prolasso rettale. (ICI 2012)
A PROPOSITO DI PROLASSO URO-GENITALE…
“…non vi è altro muscolo del corpo la cui struttura e funzione siano altrettanto difficili da capire quanto il muscolo elevatore dell’ano, e riguardo al quale vi siano altrettanto nebulose impressioni…”
da Studies of the levator ani muscle – Dickinson 1889
Il pavimento pelvico è composto da:
- struttura osteo-muscolare ( pube – coccige – tuberosità ischiatiche)
2. muscoli ( sistema di sostegno) e legamenti ( sistema di sospensione)
3. strutture perineali più superficiali che fissano uretra, vagina e centro tendineo del perineo agli archi pubici chiudendo la jato urogenitale ( diaframma uro-genitale).
Il sistema di sostegno, cioè i muscoli del pavimento pelvico, è chiamato anche diaframma pelvico ed è composto dai vari fasci del muscolo elevatore dell’ano.
Il sistema di sospensione è invece composto da tutti quei legamenti che sono il sistema di aggancio dei visceri ( utero, vagina, uretra, vescica e retto) al cingolo osseo.
Questa complessa architettura, ancora non ben definita nei suoi dettagli anatomici e funzionali, è importantissima per quanto riguarda lo sviluppo della patologia della statica e della dinamica pelvica con tutte le alterazioni minzionali e fecali ad essa correlata.
Le alterazioni che si posso presentare sono frequenti sopratutto dopo la menopausa ma si possono verificare anche dopo il parto e rappresentano uno dei disturbi più frequenti e disturbanti per la donna.
Il cedimento del complesso sistema di sostegno e sospensione è punto di partenza per lo sviluppo di prolasso uro-genitale insieme alla modificazione di una normale posizione dell’utero.
Nell’immagine numero 1 a sinistra, l’acqua rappresenta il sistema di sostegno ( muscoli) del pavimento pelvico, la nave invece definisce gli organi pelvici ( vescica, utero e retto) mentre gli ormeggi di colore rosa rappresentano il sistema di sospensione ( legamenti).
Quando l’acqua viene rimossa gli ormeggi sono sottoposti a forte pressione,
Allo stesso modo la perdita del tono dei muscoli del pavimento pelvico sottopone ad una forza eccessiva i legamenti e la fascia, cioè il sistema di ancoraggio, ponendo le premesse per una lesione fascio-ligamentosa ( ormeggi) e per un conseguente prolasso genitale, .
( Teoria del “boat in dry clock”).
LA PROSTATA: una pianta che cresce nel tempo…
Con l’allungamento della vita media (70-80 anni) si è verificato un aumento del numero di persone che nel corso della loro vita vanno incontro a disturbi legati a malattie della prostata. I disturbi del basso tratto urinario conseguenti a ipertrofia prostatica hanno grande impatto sociale, in quanto colpisce il 70% degli uomini tra i 60-70 anni e il 90% a 90 anni di età.
La prostata fa parte dell’apparato genitale maschile ed è una ghiandola fibro-muscolare a forma di castagna, di consistenza solida che a causa della sua posizione anatomica sviluppa, quando si ammala, disturbi minzionali.
E’situata nella piccola pelvi, al di sotto della vescica e davanti all’intestino retto.
Essa è formata da 2 lobi, il destro e il sinistro, ed è attraversata a pieno spessore da un canale detto uretra, il “tubicino” che porta l’urina dalla vescica all’esterno. L’uretra ha un lunghezza di circa 18-20 cm, nasce dalla vescica attraverso un orifizio, il meato uretrale interno chiamato anche collo vescicale, attraversa in tutta la lunghezza la prostata per continuare all’interno del pene, fino all’esterno dove sfocia in un altro orifizio detto meatro uretrale esterno.
Mentre nella donna l’uretra costituisce l’unica via di emissione di urina, nel maschio rappresenta una via comune per l’emissione di urina e dello sperma.
L’uretra maschile è divisa in vari segmenti a seconda dei rapporti con gli organi sottostanti:
- uretra prostatica, lunga circa 3-4 cm, corrispondente al tratto iniziale;
- uretra membranosa, molto breve, circa 1,5 cm e in relazione con lo sfintere uretrale esterno;
- uretra cavernosa o spongiosa che a sua volta si divide in uretra bulbare, uretra peniena e uretra navicolare.
La prostata è vascolarizzata da arterie e vene, è innervata dal plesso ipogastrico inferiore e la vascolarizzazione linfatica è garantita dai vasi linfatici che drenano nei linfonodi iliaci interni ed esterni, otturatori e presacrali.
La prostata contrae rapporti con molte strutture. Essa è rivestita da una guaina fibrosa la quale è fissata al pube tramite i legamenti puboprostatici in alto; inoltre è in stretta relazione con il muscolo sfintere striato esterno dell’uretra, con il muscolo trasverso profondo del perineo e poi con il centro tendineo del perineo o nucleo fibroso centrale.
Lateralmente e inferiormente la prostata è in rapporto con i fasci del muscolo pubo-rettale e posteriormente con la faccia anteriore dell’ampolla rettale, facilitando così la sua palpazione mediante l’esplorazione rettale.
La funzione principale della prostata è quella di produrre, tramite le sue ghiandole, il secreto prostatico di fondamentale importanza in quanto contiene sostanze necessarie alla nutrizione e alla vitalità degli spermatozoi. La ghiandola prostatica aumenta lentamente di volume a partire dalla nascita, fino all’età dello sviluppo (12-14 anni), quando, raggiunge la sua funzione completa, e incomincia a crescere rapidamente fino all’età di 30 anni. In genere il suo volume resterà invariato fino all’età di 40 anni.
Dopo i 40-50 anni si assiste a un lento e continuo incremento del volume, fino all’eta di 70- 80 anni.
Ed è proprio questo accrescimento di volume della prostata, che si realizza dopo i 40-50 anni, a costituire quella che, in termini medici, viene chiamata ipertrofia prostatica ( IPB). Tutti gli uomini, dopo questa età, avvertono, chi più chi meno, la comparsa graduale di disturbi urinari, strettamente connessi all’aumento di volume della prostata. In un uomo sano di 40 anni, mediamente la prostata ha un peso medio di 10-20 grammi che tuttavia può aumentare di molto in caso di ipertrofia prostatica benigna ( IPB).
L’ipertrofia o iperplasia prostatica benigna o adenoma prostatico (IPB o BPH o BEP) è una frequente malattia a carico della ghiandola prostatica dovuta all’aumento del suo volume a causa dell’incremento del numero di cellule che si sviluppa principalmente attorno all’uretra prostatica.
E’ un’incremento di tipo benigno e non infiltra altri tessuti ma spesso è associato a disturbi minzionali.
L’aumento del volume della ghiandola prostatica è quindi legato all’invecchiamento della ghiandola stessa che avviene fisiologicamente in tutti gli uomini a partire dai 40 anni d’età ma è fondamentale comprendere che una prostata può essere aumentata di volume senza causare alcun disturbo e altre volte può avere un piccolo aumento di volume determinando però disturbi più seri.
L’aumento del volume della prostata può quindi in alcuni soggetti, con il tempo, causare compressione e distorsione dell’uretra prostatica ostruendo la fuoriuscita dell’urina. IPB e carcinoma prostatico non sono correlati, ma le due condizioni possano coesistere e spesso il carcinoma viene diagnosticato incidentalmente durante indagini per la più comune IPB.
E’ pertanto consigliato a tutti gli uomini con un’età superiore ai 50 anni una consulenza urologica per poter effettuare una diagnosi precoce delle malattie della prostata e, quindi, per giovarsi di un’efficace terapia ed evitare pericolose complicanze, con le quali molto spesso gli uomini, gradualmente, si sono abituati a convivere.
PESO DELLA PROSTATA
Bambino: 1 grammo
Ragazzo 12 anni: 4 grammi
Giovane 25 anni: 20 grammi
Adulto 70 anni: 30/60 grammi
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