UN MAL DI TESTA NEL BACINO – UN’ALLEGORIA –

(tratto dal libro UN MAL DI TESTA NEL BACINO di Wise and Anderson)

C’era una volta un territorio chiamato PAVIMENTO PELVICO, da cui dipendevano la sopravvivenza e il benessere del MONDO intero.

Il pavimento pelvico forniva al mondo servizi vitali quali il FILTRAGGIO e L’ELIMINAZIONE DEI RIFIUTI, il PIACERE SESSUALE e un aiuto e un SOSTEGNO strutturale alle sue varie attività.

La terra del pavimento pelvico svolgeva meglio questi servizi quando i suoi cittadini conducevano una vita che bilanciava lavoro e riposo.

Accadde che nel Mondo scoppiò una guerra e ai cittadini del pavimento pelvico fu chiesto di lavorare sempre di più.

I turni di notte divennero un’abitudine.

In alcune parti di quel territorio fu richiesto ai cittadini di lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza possibilità di riposarsi.

Presto i cittadini del pavimento pelvico si sentirono totalmente esausti e molto infelici.

Smisero di lavorare bene.

Il normale smaltimento dei rifiuti non fu più compiuto in maniera efficace e i cittadini divennero incapaci di fare del bene per il Mondo.

Sempre più spesso si udivano i loro pianti di dolore.

Partirono delle proteste da parte del pavimento pelvico, insieme a richieste di un ritorno all’equilibrio tra lavoro e riposo.

Il Mondo, comunque, non sembrava comprendere quello che il pavimento pelvico cercava di dire.

Il Mondo assunse allora uno specialista: questi sospettava che la radice del problema fosse da ricercare in alcuni agitatori stranieri e suggerì di inviare legioni anti-agitatori. Gli agitatori, comunque, non furono trovati, e il problema continuò.

Il Mondo cadde nella disperazione e decise di assumere un altro specialista, che vedesse il problema in maniera diversa.

Il nuovo consulente disse: “Non potete farvi un’idea del problema senza scendere in trincea. Per capire il problema e la sua soluzione dovete conoscerlo intimamente e guardarlo in faccia. Dovete recarvi nella terra del pavimento pelvico e ascoltare le sue lamentele.”

Il Mondo allora replicò: “Non riusciamo a parlare con il pavimento pelvico né a comprenderlo. Non abbiamo mai avuto una conversazione .”

Il consulente rispose: “Io conosco il linguaggio del pavimento pelvico e vi insegnerò come comprendere quello che cerca di dirvi.”

Dopo alcuni incontri tra il pavimento pelvico e il consulente, il Mondo finalmente capì che la causa del problema era stata la richiesta fatta al pavimento pelvico di lavorare senza sosta.

Il Mondo decise allora di cambiare questa abitudine, ma, sebbene fossero tutti d’accordo a smettere di chiedergli un lavoro costante, ci si dimenticava spesso di questo accordo e si ricadeva nella vecchia abitudine di avanzare richieste di lavoro irragionevoli.

Il consulente dovette ricordare molte volte al Mondo di smetterla di costringere il pavimento pelvico a lavorare costantemente.

Non fu una cosa facile da imparare per il Mondo.

Dopo un pò il Mondo disse al consulente: “Il tuo metodo sembra funzionare per la maggior parte del tempo, ma perché non torna tutto alla completa normalità?”.

Il consulente rispose: “ Tu e la terra del pavimento pelvico siete abituati a essere infelici. Se non ti venisse ricordato continuamente , continueresti a costringere i cittadini del pavimento pelvico a lavorare senza sosta.”

Il Mondo, comunque, non era l’unico responsabile del problema.

Anche il pavimento pelvico si era abituato alle pene del lavoro incessante e, anche quando il Mondo glielo consentiva, dimenticava di riposare.

Fu dunque impostato un programma anche per il pavimento pelvico.

Gli abitanti del pavimento pelvico si recarono in cliniche speciali dove impararono a distendere la postura contratta che avevano acquisito per via della fatica costante. Questa ginnastica e le lezioni per imparare a non ricadere nelle vecchie abitudini, permisero loro di riacquistare la capacità di rilassarsi e di riposare come un tempo.

Quando il Mondo e il pavimento pelvico impararono a coesistere in un equilibrio di lavoro e riposo, la terra del pavimento pelvico divenne di nuovo un posto felice.

Tratto dal al libro “Un mal di testa nel bacino” di Wise e Anderson…che ti consiglio di leggere…