DISSINERGIA E STIPSI

Tutti sanno tutto sul pavimento pelvico! 

  • Che bisogna rinforzarlo altrimenti si perde la pipì o ti viene un prolasso
  • Che bisogna rilassarlo se siamo in presenza di un dolore dovuto all’ipertono
  • Che bisogna avere un pavimento pelvico forte per la gravidanza e il parto
  • Che bisogna recuperarlo dopo il parto…
  • Che bisogna controllarlo dopo un intervento…

 

Insomma fare “ginnastica del pavimento pelvico” è ormai all’ordine del giorno!

Ma cosa deve essere in grado di fare veramente il pavimento pelvico?

  • Solo contrazione e rilassamento? 
  • Deve essere solo forte? 
  • O solo tonico?

Facciamo un pò di chiarezza e in modo molto semplice vi dico che i muscoli del pavimento sono composti da fibre muscolari fasiche e fibre muscolari toniche.

✅ FIBRE FASICHE = molto forti, molto veloci ad attivarsi ma anche molto affaticatili nel tempo.

✅ FIBRE TONICHE = meno forti, meno veloci ad attivarsi ma anche molto meno affaticabili quindi con più tenuta nel tempo.

I muscoli del pavimento pelvico sono prevalentemente composti da fibre muscolari TONICHE.

😱 Lo sapevi che fino ai 4 anni circa e poi dopo con l’avanzare dell’età, vi è una prevalenza di fibre fasiche? La conseguenza è un ridotto controllo sfinteriale e infatti da piccoli e da anziani portiamo i pannoloni! Ma nell’età di mezzo non è normale indossare assorbenti!

I muscoli del pavimento pelvico sono muscoli striati e sono sotto il controllo della nostra volontà.

Quando vogliamo “stringere”, devono essere in grado di “chiudere” e quando vogliamo rilassare, devono essere in grado di “lasciare andare”.

Non sempre però questo è sufficiente per avere un piano perineale funzionale in quanto c’è un’altra capacità di fondamentale importanza per avere un pavimento pelvico funzionale e funzionante: 

-FLESSIBILITA’

-ELASTICITA’.

Quand’è che attiviamo, stringiamo, chiudiamo, attiviamo il nostro pavimento pelvico? Quando ci scappa la pipì o la cacca ma non abbiamo un bagno a disposizione, quindi TRATTENIAMO… che brutta parola! 

Chi già mi conosce sa che non mi piace per niente la parola TRATTENERE!

Quand’è che rilassiamo il pavimento pelvico? Quando dobbiamo vuotare la vescica o l’ampolla rettale.

Ma quando il  pavimento pelvico richiede flessibilità ed elasticità? In due momenti nella vita della donna:

Durante la fase espulsiva del parto 👶🏻

Durante la defecazione (possibilmente ogni giorno) 💩

 

In questi due casi questi muscoli si rilassano e si allungano così tanto da permettere:

  • la progressione della testa del bambino e il suo ingresso alla nuova vita
  • la fuoriuscita del bolo fecale (la cacca!)

 

Sui libri troviamo le seguenti definizioni:

SEGNI (riferiti dal paziente)

  • non contracting pelvic floor
  • non relaxing pelvic floor
  • a-functional pelvic floor (non contracting-non relaxing)

 

CONDIZIONI (quello che rileva il professionista alla valutazione)

  • pelvic-floor under-activity (non contrazione volontaria)
  • pelvic-floor over-activity (non rilassamento)
  • pelvic-floor inactivity (non contrazione nè volontaria nè “automatica”).

 

In parole semplici posso trovarmi di fronte a:

  • pavimento pelvico che non è in grado di contrarsi o contrae poco 
  • pavimento pelvico che contrae ma non rilassa
  • pavimento pelvico che non contrae e non rilassa.

 

Ma posso avere anche un pavimento pelvico che contrae correttamente ma NON RILASSA E NON ALLUNGA in modo funzionale.

Quando mi posso trovare in questa condizione? 

Quando la persona (uomo o donna) riferisce:

  • stitichezza di vecchia data 
  • svuotamento rettale frazionato in più tempi
  • svuotamento rettale incompleto
  • lunghi tempi sul water
  • necessità di “spingere” in modo esagerato per vuotare l’ampolla rettale
  • necessità di utilizzare lassativi, clisteri o manovre interne o esterne con le dita.

 

Durante la spinta (che sia evacuativa o espulsiva del parto)  i muscoli del pavimento pelvico dovrebbero essere in grado sì di rilassarsi ma anche di ALLUNGARSI ed è per questo che l’ELASTICITA’ è una funzione che va presa sempre in considerazione in un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico.

Il particolare questa capacità di essere flessibile riguarda il muscolo PUBO-RETTALE, la porzione infero-mediale del MUSCOLO ELEVATORE DELL’ANO che origina da entrambi i lati del pube e forma una FIONDA intorno alla giunzione ano-rettale.

Durante la spinta defecatoria questa fionda del muscolo pubo-rettale si rilassa e si allunga aprendo il cosiddetto angolo ano-rettale e facilitando così lo svuotamento dell’ampolla rettale. Questo angolo è facilmente misurabile con un esame chiamato DEFECOGRAFIA.

Se rilassamento e allungamento non avviene, ( e si può obiettivare anche durante la valutazione funzionale del pavimento pelvico del comparto posteriore), siamo di fronte ad una DISSINERGIA del pubo-rettale = la fionda rimane contratta e chiusa.

Questo porterà ad avere una defecazione:

  • incompleta
  • frazionata
  • dolorosa

 

La conseguenza? ➡️ coprostasi (feci ferme in ampolla rettale)  con aumento del rischio di:

  • infezioni alle vie urinarie (cistiti)
  • prolasso ano-rettale o peggioramento dello stesso
  • peggioramento dell’incontinenza urinaria
  • meteorismo
  • disbiosi intestinale… e questi sono solo i disturbi più frequenti…

 

❗️Cosa me ne faccio di un muscolo forte e tonico se poi non riesco a rilassarlo e peggio ancora non riesco ad allungarlo perchè è poco elastico?

Concludendo:

  • non solo rinforzo
  • non solo tonificazione

ma sopratutto

ELASTICITA’  = quella particolare abilità dei nostri muscoli perineali di tenere e contenere ma anche di aprire e lasciare andare.

 

🌀 Ecco perchè non serve solo rilassare…

📌 Vi ho detto tanto ma non vi ho detto tutto…

📌 Ci sono molte cose che i libri non dicono…

 

Per ulteriori informazioni non esitare a contattarmi.

Dr.ssa Mirella Tess

Tel. 349 089 3919

Ricevo a: Vicenza, Trissino e Valdagno 

Messenger: m.me/pelvicart.mirellatess

tessmirella@gmail.com

www.pelvicart.com

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