04 Dic DISSINERGIA E STIPSI
Tutti sanno tutto sul pavimento pelvico!
- Che bisogna rinforzarlo altrimenti si perde la pipì o ti viene un prolasso
- Che bisogna rilassarlo se siamo in presenza di un dolore dovuto all’ipertono
- Che bisogna avere un pavimento pelvico forte per la gravidanza e il parto
- Che bisogna recuperarlo dopo il parto…
- Che bisogna controllarlo dopo un intervento…
Insomma fare “ginnastica del pavimento pelvico” è ormai all’ordine del giorno!
Ma cosa deve essere in grado di fare veramente il pavimento pelvico?
- Solo contrazione e rilassamento?
- Deve essere solo forte?
- O solo tonico?
Facciamo un pò di chiarezza e in modo molto semplice vi dico che i muscoli del pavimento sono composti da fibre muscolari fasiche e fibre muscolari toniche.
✅ FIBRE FASICHE = molto forti, molto veloci ad attivarsi ma anche molto affaticatili nel tempo.
✅ FIBRE TONICHE = meno forti, meno veloci ad attivarsi ma anche molto meno affaticabili quindi con più tenuta nel tempo.
I muscoli del pavimento pelvico sono prevalentemente composti da fibre muscolari TONICHE.
😱 Lo sapevi che fino ai 4 anni circa e poi dopo con l’avanzare dell’età, vi è una prevalenza di fibre fasiche? La conseguenza è un ridotto controllo sfinteriale e infatti da piccoli e da anziani portiamo i pannoloni! Ma nell’età di mezzo non è normale indossare assorbenti!
I muscoli del pavimento pelvico sono muscoli striati e sono sotto il controllo della nostra volontà.
Quando vogliamo “stringere”, devono essere in grado di “chiudere” e quando vogliamo rilassare, devono essere in grado di “lasciare andare”.
Non sempre però questo è sufficiente per avere un piano perineale funzionale in quanto c’è un’altra capacità di fondamentale importanza per avere un pavimento pelvico funzionale e funzionante:
-FLESSIBILITA’
-ELASTICITA’.
Quand’è che attiviamo, stringiamo, chiudiamo, attiviamo il nostro pavimento pelvico? Quando ci scappa la pipì o la cacca ma non abbiamo un bagno a disposizione, quindi TRATTENIAMO… che brutta parola!
Chi già mi conosce sa che non mi piace per niente la parola TRATTENERE!
Quand’è che rilassiamo il pavimento pelvico? Quando dobbiamo vuotare la vescica o l’ampolla rettale.
Ma quando il pavimento pelvico richiede flessibilità ed elasticità? In due momenti nella vita della donna:
Durante la fase espulsiva del parto 👶🏻
Durante la defecazione (possibilmente ogni giorno) 💩
In questi due casi questi muscoli si rilassano e si allungano così tanto da permettere:
- la progressione della testa del bambino e il suo ingresso alla nuova vita
- la fuoriuscita del bolo fecale (la cacca!)
Sui libri troviamo le seguenti definizioni:
SEGNI (riferiti dal paziente)
- non contracting pelvic floor
- non relaxing pelvic floor
- a-functional pelvic floor (non contracting-non relaxing)
CONDIZIONI (quello che rileva il professionista alla valutazione)
- pelvic-floor under-activity (non contrazione volontaria)
- pelvic-floor over-activity (non rilassamento)
- pelvic-floor inactivity (non contrazione nè volontaria nè “automatica”).
In parole semplici posso trovarmi di fronte a:
- pavimento pelvico che non è in grado di contrarsi o contrae poco
- pavimento pelvico che contrae ma non rilassa
- pavimento pelvico che non contrae e non rilassa.
Ma posso avere anche un pavimento pelvico che contrae correttamente ma NON RILASSA E NON ALLUNGA in modo funzionale.
Quando mi posso trovare in questa condizione?
Quando la persona (uomo o donna) riferisce:
- stitichezza di vecchia data
- svuotamento rettale frazionato in più tempi
- svuotamento rettale incompleto
- lunghi tempi sul water
- necessità di “spingere” in modo esagerato per vuotare l’ampolla rettale
- necessità di utilizzare lassativi, clisteri o manovre interne o esterne con le dita.
Durante la spinta (che sia evacuativa o espulsiva del parto) i muscoli del pavimento pelvico dovrebbero essere in grado sì di rilassarsi ma anche di ALLUNGARSI ed è per questo che l’ELASTICITA’ è una funzione che va presa sempre in considerazione in un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico.
Il particolare questa capacità di essere flessibile riguarda il muscolo PUBO-RETTALE, la porzione infero-mediale del MUSCOLO ELEVATORE DELL’ANO che origina da entrambi i lati del pube e forma una FIONDA intorno alla giunzione ano-rettale.
Durante la spinta defecatoria questa fionda del muscolo pubo-rettale si rilassa e si allunga aprendo il cosiddetto angolo ano-rettale e facilitando così lo svuotamento dell’ampolla rettale. Questo angolo è facilmente misurabile con un esame chiamato DEFECOGRAFIA.
Se rilassamento e allungamento non avviene, ( e si può obiettivare anche durante la valutazione funzionale del pavimento pelvico del comparto posteriore), siamo di fronte ad una DISSINERGIA del pubo-rettale = la fionda rimane contratta e chiusa.
Questo porterà ad avere una defecazione:
- incompleta
- frazionata
- dolorosa
La conseguenza? ➡️ coprostasi (feci ferme in ampolla rettale) con aumento del rischio di:
- infezioni alle vie urinarie (cistiti)
- prolasso ano-rettale o peggioramento dello stesso
- peggioramento dell’incontinenza urinaria
- meteorismo
- disbiosi intestinale… e questi sono solo i disturbi più frequenti…
❗️Cosa me ne faccio di un muscolo forte e tonico se poi non riesco a rilassarlo e peggio ancora non riesco ad allungarlo perchè è poco elastico?
Concludendo:
- non solo rinforzo
- non solo tonificazione
ma sopratutto
ELASTICITA’ = quella particolare abilità dei nostri muscoli perineali di tenere e contenere ma anche di aprire e lasciare andare.
🌀 Ecco perchè non serve solo rilassare…
📌 Vi ho detto tanto ma non vi ho detto tutto…
📌 Ci sono molte cose che i libri non dicono…
Per ulteriori informazioni non esitare a contattarmi.
Dr.ssa Mirella Tess
Tel. 349 089 3919
Ricevo a: Vicenza, Trissino e Valdagno
Messenger: m.me/pelvicart.mirellatess
tessmirella@gmail.com
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