INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE E SPORT

E’ incalcolabile il valore che l’attività fisica produce sul nostro corpo migliorando salute, qualità di vita e prevenzione delle lesioni muscolo- scheletriche derivanti anche da scorrette abitudini come la sedentarietà, una dieta non salutare o anche da una scorretta pratica sportiva.

I muscoli del pavimento pelvico costituiscono la base della cavità addominale e la loro funzione, sia di mantenimento della continenza urinaria e fecale e sia nella gestione delle pressioni intra-addominali, è strettamente correlata a quella di altri muscoli che circondano tale cavità.

Essi sono il muscolo diaframmatico (durante gli atti respiratori) e i muscoli della fascia addominale (controllo posturale).

L’attività dei muscoli del pavimento pelvico contribuisce inoltre a mantenere il controllo delle articolazioni del cingolo pelvico in quanto sono considerati muscoli stabilizzatori del bacino.

Le correlazioni più interessanti tra pavimento pelvico e cavità addominale sono di tipo pressorio.

La pressione intra-addominale aumenta durante tutte le attività che coinvolgono il tronco (Cresswell,1994; Hodges, 1997) contribuendo alla stabilità e rigidità del rachide (Cholewicki, 1994; Hodges, 2003; Hodges, 2004).

Qualsiasi tipo di esercizio fisico si ripercuote sull’attività dei muscoli addominali, sul diaframma respiratorio e sui muscoli del pavimento pelvico e maggiore sarà lo sforzo a cui si sottopone la sportiva e maggiore sarà il lavoro che la muscolatura pelvi-perineale dovrà mettere in atto per contrastare le iperpressioni addominali supportando l’azione degli sfinteri uretrali.

L’attività fisica particolarmente intensa, nella zona del diaframma e dei muscoli addominali, può, infatti, accentuare i sintomi di una incontinenza urinaria.

I muscoli del pavimento pelvico, come stabilizzatori del bacino, rispondono alle modificazioni posturali associate a movimenti degli arti superiori e inferiori attivandosi come componenti dell’aggiustamento posturale programmato, che prepara il corpo a perturbazioni prevedibili.

Nella maggioranza dei casi le atlete trascurano questa parte del corpo dimenticando di “allenare” questi muscoli perché non sono funzionali al gesto agonistico stesso.

Più di 4 milioni di italiani soffrono di incontinenza urinaria, un disturbo che colpisce, secondo dati internazionali, il 25% di tutta la popolazione femminile, indipendentemente dall’età.

Il disagio risulta più evidente nelle sportive che praticano allenamenti strenui dove salti, scatti e sforzi creano bruschi incrementi della pressione addominale causando perdite di urina: da poche gocce ad un vero e proprio getto d’urina.

Circa il 24% delle donne manifesta, nel corso della vita disfunzioni del piano perineale in modo sintomatico. Tra queste possiamo rilevare l’incontinenza urinaria (16% dei casi), l’incontinenza fecale (9% dei casi) e il prolasso.

Alcuni studi hanno evidenziato come le atlete agoniste (salto in alto, corsa) hanno una incidenza di incontinenza urinaria superiore alle donne di pari età di circa il 20% (K.Bo, 2004 e Nygaard, De Lancey, Arnsdorf & Murphy, 1990).

In questi casi una serie di accorgimenti possono limitare il problema e il fenomeno può essere limitato da corrette manovre ed esercizi appositi per riequilibrare l’equilibrio muscolare.

Il consiglio della Fondazione Italiana Continenza è dunque, quando si eseguono esercizi fisici di particolare entità, di prestare attenzione e di allenare anche l’area muscolare del pavimento pelvico.

Lo sci alpino è sicuramente un esempio di attività sportiva che sottopone il pavimento pelvico a stress sostenuti. Ma anche la corsa, la pallavolo, la pallacanestro, il salto in alto, il pattinaggio e il tennis.

In pratica sarebbe opportuno eseguire esercizi mirati per i muscoli del pavimento pelvico ma non solo.

Non si può lavorare sul diaframma pelvico senza prendere in considerazione un altro importante diaframma: il diaframma respiratorio, il quale contrae anche stretti rapporti con la fascia addominale.

E non si ha una respirazione funzionale e un’addominale competente se non consideriamo, all’interno di questo sistema, anche la postura.
E’ di fondamentale importanza affidarsi a professionisti esperti per effettuare una valutazione funzionale dei muscoli del pavimento pelvico, sopratutto se donne sportive, al fine di comprendere e acquisire il corretto utilizzo dei propri muscoli.

Non sempre è così semplice riconoscerli e utilizzarli in modo sinergico. Alcuni studi hanno evidenziato come circa il 30% delle donne che hanno eseguito esercizi di rinforzo pelvi-perineale lo hanno fatto nel modo sbagliato, contraendo ad esempio glutei, adduttori e addome.
Per continuare ad essere delle vere sportive, le donne dovrebbero saper attivare correttamente anche i muscoli del piano pelvico, effettuare la corretta dinamica respiratoria, acquisire la giusta contrazione addominale (isotonica), imparando a non trattenere il fiato durante gli esercizi bensì a coordinare gli stessi con le fasi del respiro.

La corretta informazione e il dialogo sono sicuramente il primo passo verso la soluzione del problema evitando o superando imbarazzi a livello sociale migliorando la qualità della vita, della salute e anche della prestazione sportiva.

La brava sportiva dovrebbe sempre lavorare sulla globalità del proprio corpo!

Mirella Tess
Uroriabilitatrice
Istruttrice di ginnastica addominale ipopressiva

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