INFEZIONI ALLE VIE URINARIE E PAVIMENTO PELVICO

Le infezioni alle vie urinarie (IVU) sono un processo infettivo che riguarda una parte o tutto il tratto urinario e sono caratterizzate dalla presenza di una carica batterica significativa e di una sintomatologia clinica urinaria.

Le vie urinarie o tratto urinario, sono le alte vie escretrici (reni e ureteri) e le basse vie escretrici (vescica e uretra) che normalmente sono sterili e resistenti ai batteri.

Le IVU sono le infezioni più frequenti dopo quelle respiratorie e l’incidenza varia nei due sessi e nelle varie fasi della vita.

I neonati maschi sono più a rischio delle femmine per la presenza di una più elevata incidenza di malformazioni congenite dell’apparato genito-urinario.

In età infantile le bambine sono 10 volte più a rischio dei maschietti.

In età adulta le donne con età < a 50 anni sono circa 50 volte più a rischio degli uomini e questo rischio aumenta con la menopausa e con i rapporti sessuali.

Dopo i 50 anni l’incidenza aumenta anche per gli uomini a causa delle problematiche legate a ipertrofia prostatica.

Il quadro clinico  può essere variabile: dall’assenza di sintomi (come nei pzt diabetici) a sintomi più importanti e sistemici (febbre con brividi) fino alla presenza di sintomi urinari locali quali:

  • stranguria (minzione dolorosa)
  • disuria (difficoltà minzionale)
  • pollachiuria (minzione frequente)
  • tenesmo vescicale (continuo bisogno di urinare con dolore/peso sovrapubico).

 

La grande maggioranza delle infezioni alle vie urinarie  è provocata da batteri.

L’Escherichia Coli è il batterio responsabile nell’ 80% delle infezioni delle vie urinarie comunitarie. 

Perchè mettere in relazione le infezioni alle vie urinarie al pavimento pelvico? Perchè  un pavimento pelvico ipotonico o ipertonico, può determinare un’alterazione della normale funzionalità vescicale e rettale contribuendo così ad un svuotamento incompleto del viscere. 

Considerando che i muscoli del pavimento pelvico avvolgono la vescica e il retto e hanno il difficile compito di “tenere e contenere” ma anche di “lasciare andare” è importante sapere che:

• se questi muscoli sono deboli (ipotonici) non avranno più la “tenuta”, la vescica si abbassa portando ad un prolasso della vescica modificando la normale anatomia e lo svuotamento può risultare difficile oppure incompleto

• se anche posteriormente i muscoli del piano perineale sono ipotonici avviene la stesa cosa a livello rettale, quindi uno svuotamento incompleto del retto con stasi di feci

• se questi muscoli sono troppo forti e rigidi (ipertonici) e non riescono a rilassarsi durante lo svuotamento vescicale e rettale come conseguenza ci sarà una minzione e/o una defecazione incompleta con residui di urina in vescica e feci in ampolla rettale.

Se i muscoli del pavimento pelvico durante lo svuotamento vescicale o rettale invece di rilassarsi si contraggono (dissinergia) comunque non vi è una minzione e/o una defecazione completa.

Tutte queste condizioni determinano un mancato svuotamento del viscere, vescica e/o ampolla rettale, con conseguente ristagno di urina e/o feci e a questo punto i batteri possono “festeggiare” e proliferare con conseguente batteriuria ed eventuale infezione clinicamente evidente (con urinocoltura positiva).

Ma che relazione c’è tra uno svuotamento rettale incompleto con stasi di feci e infezione alle vie urinarie?

La maggior parte dei batteri uropatogeni responsabili delle infezioni alle vie urinarie provengono dall’intestino e arrivano in vescica:

• per via ascendente (ma più frequentemente per motivi anatomici sopratutto nella donna)

• per contiguità a causa di una crescita batterica eccessiva (overgrowth) a livello intestinale che porta questi microrganismi a “traslocare” in vescica.

Ma le infezioni del tratto urinario, perchè si instaurino anno bisogno di interazione delle seguenti situazioni:

– carica microbica virulenta > 100.000 UFC/ml

– fattori biologici dell’ospite

– fattori comportamentali dell’ospite.

La cute e le mucose sono normalmente “abitate” da batteri non patogeni che esplicano varie azioni, inclusa quella di protezione da batteri patogeni. Anche la mucosa intestinale è abitata da batteri di protezione è per questo di fondamentale importanza mantenere l’equilibrio della flora intestinale  in quanto riduce i rischi di infezione alle vie urinarie.

L’equilibrio della flora vaginale può essere compromesso da:

• dieta 

• stress 

• antibiotici

• fattori genetici

• infezioni

Cosa fare se si avvertono i sintomi di una cistite?

Non farsi prendere dal panico anche se i disturbi sono veramente fastidiosi!

Prima di iniziare un qualsiasi trattamento antibiotico (ammesso che ve ne sia bisogno) eseguite un’esame colturale delle urine per verificare se vi è la presenza o meno di un battere.

In attesa del risultato potete tenere a bada i sintomi consultando il vostro medico o farmacista di fiducia che vi consiglierà una assunzione prolungata con integratori solitamente a base di Di-Mannosio o mirtillo anche per prevenire le recidive.

Se i sintomi non sono accompagnati dalla presenza di un battere (cistite asintomatica):

  • non sono necessarie terapie antibiotiche, salvo in caso di pazienti trapiantati o immunodepress
  • se presente catetere vescicale, provvedere alla sua eliminazione o sostituzione
  • se l’infezione è ricorrente, valutare l’utilità dello studio del pavimento pelvico.

In generale è sufficiente:

– aumentare l’apporto dei liquidi (2-2,5 litri al giorno)

– corretta igiene intima con detergenti delicati e non aggressivi 

– utilizzando asciugamani dedicati ad uso strettamente personale

– asciugarsi da davanti a dietro dopo la defecazione evitando la contaminazione perineale

– regolarizzare l’alvo 

– evitare se possibile una vita sedentaria

– assunzione di tisana a base di malva, equiseto e gramigna con effetto antispastico e antinfiammatorio.

Se invece l’urinocoltura risulta positiva per la presenza di un microrganismo la terapia antibiotica deve essere basata sui dati dell’antibiogramma.

Anche in questo caso è utile fornire al paziente indicazioni volte alla prevenzione delle ricadute (apporto idrico, igiene intima, normalizzazione dell’alvo, assunzione prolungata di probiotici e integratori).

La farmacologia offre anche nuovi prodotti per riparare il danno vescicale provocato dall’infiammazione (GAG)

Di fondamentale importanza associare all’antibiotico-terapia integratori a base di batteri probiotici per il ripristino della flora batterica intestinale

Se consultate un professionista sanitario specializzato nella riabilitazione del pavimento vi parlerà di molte altre cose e vi consiglierà anche in base alla valutazione dei vostri muscoli perineali, educandovi al rispetto e alla buona salute della vostra vescica.

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