UNA PATOLOGIA INVALIDANTE: LA CISTITE INTERSTIZIALE (CI)

Allo stato attuale non esiste una terminologia universalmente accettata,  ma il comitato scientifico della  ICI (Consultazione Internazionale sull’Incontinenza) ha proposto l’uso del termine “bladder pain syndrome” (sindrome dolorosa vescicale) per definire quel quadro clinico che comunemente veniva definito come cistite interstiziale (IC).

La Società Europea di Studio della Cistite Interstiziale – ESSIC- recepisce la seguente definizione:

 “una spiacevole sensazione di dolore, pressione o disagio legata alla vescica e associata a sintomi del basso tratto urinario, presente da almeno 6 settimane, in assenza di infezioni o cause identificabili, caratterizzata da urgenza e frequenza minzionale, accompagnata da intenso dolore pelvico spesso localizzato alla vescica o all’uretra e da difficoltà a svuotare la vescica che può arrivare fino alla ritenzione”.

Le cause sono a tutt’oggi ancora sconosciute ma vi sono varie ipotesi riguardo la eziologia:

  • DIFETTO DELLA MUCOSA VESCICALE 
  • IPERATTIVAZIONE MASTOCITARIA 
  • PROCESSO AUTOIMMUNE 
  • INFIAMMAZIONE NEUROGENICA 
  • INFEZIONI BATTERICHE RICORRENTI 
  • PREDISPOSIZIONE GENETICA.

La cistite interstiziale colpisce più spesso le donne ( 5 persone su 10.000 ) con un rapporto maschio/femmina di 9 a 1.

 

SINTOMI:

Dolore, pressione o fastidio percepiti come di origine vescicale, con almeno un sintomo urinario come ad esempio la frequenza minzionale, non secondaria ad un elevata introduzione di liquidi o la persistente necessità di svuotare la vescica, dovrebbero essere considerati come effetti di una possibile sindrome dolorosa vescicale. Devo essere però escluse le infezioni alle vie urinarie.

Altri sintomi presenti possono essere:

  • dolore al bacino o tra la vagina e l’ano nelle donne
  • dolore tra lo scroto e l’ano negli uomini (perineo)
  • dolore pelvico cronico
  • dolore durante i rapporti sessuali.

Possono dar sospetto di diagnosi anche la compresenza di altre patologie come:

  • sindrome del colon irritabile
  • sindrome da affaticamento cronico
  • fibromialgia.

 

DIAGNOSI:

  • Il diario minzionale è un’importante strumento che ci “fotografa”i tempi e i modi delle minzioni nonché l’introito dei liquidi introdotti e delle urine emesse;
  • un accurato esame obiettivo pelvico con la valutazione dei trigger point a livello vaginale, vulvare e rettale 
  • esame urine e l’urinocoltura.

La citologia urinaria, la cistoscopia e l’esame urodinamico invasivo vanno eseguiti se vi è l’indicazione clinica da parte del medico curante. 

 

TEAM ASSISTENZIALE:

  • urologo (specialista di riferimento) 
  • ginecologo
  • gastroenterologo
  • proctologo
  • neurologo
  • reumatologo
  • immunologo
    fisiatra
  • psicoterapeuta/Sessuologo
  • dietista
  • professionista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico.

 

COSA SUCCEDE ALLE PERSONE CON DIAGNOSI DI CISTITE INTERSTIZIALE?

Si innesca il sintomo dolore che ovviamente altera notevolmente la qualità della vita portando il paziente ad avvicinarsi sempre di più alla depressione e all’ansia.

La persona si focalizza sempre più sul suo dolore.

Lo stato infiammatorio vescicale compromette le vie nervose portando anche ad una diminuzione della soglia del dolore stesso. Lo stato depressivo aumenta e aumenta sempre più il dolore fino ad arrivare al dolore neuropatico.

 

QUALI TRATTAMENTI?

Il trattamento deve essere focalizzato alla cura del sintomo o dei sintomi più fastidiosi ed angoscianti per il paziente. 

Nei casi più difficili  il dolore necessita della valutazione anestesiologica in centri per il trattamento del dolore.

Il trattamento iniziale è comunque di tipo conservativo e comprende:

  • riabilitazione del pavimento pelvico
    terapia comportamentale
  • riduzione dello stress
  • dieta particolare.
  • Quando la terapia conservativa fallisce o quando i sintomi sono molto importanti e la terapia conservativa  fallisce si possono procedere con:
  • terapia farmacologica orale
  • terapia intravescicale
  • terapia fisica.

 

Abbiamo inoltre a disposizione altri trattamenti più complessi come l’idrodistensione vescicale con eventuale resezione trans-uretrale TUR, trattamenti nell’ambito di protocolli sperimentali e la terapia chirurgica maggiore.

 

MA QUAL’E’ IL TRATTAMENTO DI PRIMA SCELTA? LA TERAPIA URORIABILITATIVA!

  • evitare tutti gli esercizi di rinforzo dei muscoli pelvici 
  • tecniche di rilassamento muscolare manuale 
  • biofeedback per il rilassamento muscolare 
  • elettroterapia antalgica (TENS) 
  • ultrasuonoterapia.
  • riduzione dello stress 
  • riduzione orario di lavoro
  • esercizi di meditazione
  • tecniche di coping 
  • partecipazione a gruppi di sostegno e a programmi di informazione anche proposti da associazioni di pazienti
  • dieta particolare che identifichi cibi da evitare (soprattutto alimenti e bevande acide) utilizzando un diario del cibo.

 

 

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.